ARNALDO BARTOLI (1900 – 1993)
Nasce a Reggio Emilia, ma si trasferisce in giovane età a Guastalla. Stimolato dalla frequentazione di amici artisti, nel biennio 1928-1929 comincia a rappresentare paesaggi e nature morte di impostazione tardo-romantica.
Grazie soprattutto all’amicizia con Zavattini, Degana e Mazzacurati, da Roma, dove si era trasferito, torna a Gualtieri, per intraprendere seriamente la carriera di artista. Mossale di Bosco di Corniglio, dove acquista una casa, diventa per lui luogo di ritiro e di ispirazione. Qui frequenta numerosi artisti ed intellettuali, tra i quali Antonio Ligabue. Come per quest’ultimo, anche per Arnaldo il Po e la gente che abita le sue sponde diventano elementi portanti della narrazione artistica, nella quale momenti di vita quotidiana sono paradigma dell’ esistenza umana nel suo complesso.
Nel 1946 si svolge a Roma la sua prima mostra personale, che lo porterà a Torino, Milano, Parigi, Caracas e naturalmente a Reggio Emilia, città che gli dedica tantissime mostre. La capacità di spaziare tra espressioni artistiche molto differenti tra loro, dalla scrittura, alla pittura e all’incisione, fa di lui un artista straordinariamente versatile.
GUGLIELMO BARTOLI (1929 – 2018)
Nato a Guastalla, si avvicina al mondo dell’arte già da bambino, con l’acquisto della prima scatola di tempere e pennelli. Consegue il primo diploma all’Istituto d’Arte di Parma e poi al Liceo Artistico di Bologna. Frequenta e supera tutti gli esami della Facoltà di Architettura, inizialmente presso l’Università di Milano e poi a Firenze, senza però conseguire la laurea. Lavora come insegnante di educazione artistica presso le Scuole Medie, collaborando al contempo con vari studi di architettura a Parma.
Il suo percorso artistico lo vede cimentarsi in svariate tecniche. Lavora principalmente con la terracotta, ma nella sua produzione non mancano dipinti ad olio e a tempera, disegni a carboncino ed opere realizzate in xilografia.
Nel 1995 partecipa alla 1^ Mostra di Pittura e Scultura Mossale Terra di Artisti, assieme agli artisti Sergio Morini e Adelmo Tramalloni. Nel 2004 riceve il premio della Consulta delle Associazioni dell’Alta Val Parma Una vita per l’arte.
MIRIANA FRATI BUSSANDRI (1935 – 2002)
Nata a Fidenza, la propensione per il disegno e per le attività artigianali in genere la spingono a conseguire il diploma di Applicazioni Tecniche presso l’Istituto delle Piccole Figlie di Parma. Grazie ai corsi della Prof.ssa Andreina Costa, si appassiona alla decorazione su porcellana a terzo fuoco, fino a farne sua arte prediletta, che la rende personaggio noto nel panorama culturale e artistico fidentino.
Insieme all’amica Giordana Vitali Ranieri, insegna Decorazione all’Università della Terza età di Fidenza per più di dieci anni, esponendo nella mostra “Espressione” le migliori produzioni di ceramica e porcellana decorata realizzate da lei e dalle sue amiche e allieve.
Sempre alla ricerca di nuovi spunti creativi, le sue opere si distinguono per freschezza dell’espressione e magistrale capacità di accostare colori e cromie con estro innovativo. Esplora diverse tecniche, dalla decorazione su ceramica alla pittura ad acquerello, passando per la pittura su tessuto.
Il fascino e la meraviglia che caratterizzano le sue opere trovano piena sintesi nella sua casa di Mossale, da lei dipinta e curata fino a farne un’accogliente scrigno della sua bravura.
GIORGIO JATTONI (1952 – 1989)
Nasce a Genova, dove frequenta l’Accademia della Belle Arti. La tecnica che predilige è la pittura ad acquarello, ma la sua opera include gessi, carboncini, disegni a china e sculture. Artista capace di dipingere la luce più che le cose, attraverso un sapiente uso del colore crea eteree atmosfere romantiche, raccontando un mondo dove paesaggi, scorci e personaggi acquistano una dimensione diversa, quasi incantata.
Sordo alle mode del tempo, segue il suo percorso artistico con istinto ed autenticità, esponendo in Francia, Inghilterra, Grecia e Jugoslavia.
GIOVANNA GIGLIOLI (1933)
Nata a Guastalla, si avvicina al mondo della pittura sotto la guida di Arnaldo Bartoli e di Giovanni Miglioli. Dopo un breve soggiorno nella Svizzera francese e tedesca, si trasferisce per qualche tempo a Firenze, dove segue corsi liberi all’Accademia di Belle Arti e frequenta pittori e musicisti, prima nell’area toscana, quindi a Bologna.
Vive attualmente a Parma con il marito Gustavo Marchesi, musicologo e critico musicale, nonché scrittore di romanzi e racconti. Si è dedicata anche alla scrittura ed al disegno, collaborando con diverse riviste e giornali.
EGIDIO LAMORETTI (1902 – 1986)
Nato a Mossale Inferiore, dopo un periodo di lavoro in Africa come boscaiolo, torna al suo paese per coltivare la terra e gestire l’osteria ed il negozio di alimentari locale.
Fin da giovane coltiva la passione per la fotografia, vero filo conduttore della sua vita. Lo si può a pieno titolo definire “il fotografo dell’Alta Val Parma”: i suoi vetrini testimoniano il passato di queste montagne e vedono protagonista la numerosa gioventù che negli anni Venti e Trenta le popolava. Le sue fotografie ritraggono scene goliardiche, familiari, di lavoro contadino, ma anche gli eventi storici che hanno segnato la vita di questi luoghi.
GUSTAVO MARCHESI (1933-2021)
Originario di Guastalla, si trasferisce a Bologna, dove consegue la Laurea in Lettere, dedicandosi agli studi sul melodramma dell’Ottocento italiano, ed in particolare all’opera di Verdi.
Ha insegnato storia della musica in varie Università e Conservatori e tenuto per undici anni la rubrica settimanale “Melodramma Controluce” alla Radiotelevisione svizzera di Lugano. Già consulente per il Teatro Regio di Parma e membro del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Verdiane del 2001, è stato uno dei fondatori dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani e critico musicale per la «Gazzetta di Parma». Ha curato varie voci in enciclopedie e dizionari italiani e stranieri. Contestualmente attivo sul versante della narrativa, collabora con vari quotidiani e periodici.
SERGIA MORINI (1952)
Nata a Parma, fino all’età di sei anni vive con i nonni a Mossale Inferiore, luogo che rimarrà per lei fonte di ispirazione. Affascinata dalla natura e dalle mille possibilità del colore, inizia da autodidatta a fissare sulla tela la proprie impressioni in acquerello, per poi passare alla tempera ed approdare infine alla pittura ad olio, sua tecnica prediletta sia nella stesura a spatola che a pennello.
Concepisce la pittura come un autoritratto: nella tela dipinta cerca se stessa, in un percorso teso a compenetrare la materia ed il colore in scenari di natura incontaminata, espressione di uno stretto rapporto fra sogno, ricordo e realtà. Ha esposto in Italia ed in America, ottenendo diversi riconoscimenti e premi.
ADELMO TRAMALLONI (1924 – 2014)
Ottavo di dieci fratelli, nasce a Mossale Superiore da genitori contadini. Lavora come boscaiolo sulle montagne dell’Abruzzo e sui monti del Circeo, per poi trasferirsi a Milano, in cerca di migliori opportunità lavorative dopo la nascita del secondo figlio.
Autodidatta ed amante della pittura, sin da giovane dipinge ispirandosi alla sua terra di montagna, ma gli impegni di lavoro per il mantenimento della numerosa famiglia gli consentono di dedicarsi a pieno titolo a questa passione solo all’età di 60 anni, una volta raggiunta la pensione. Espone le proprie opere in diverse mostre a Bosco di Corniglio ed in Alta Val Parma, raccogliendo un discreto e personale successo. Si è sempre definito “un umile pittore naif”.